Per diversi secoli le miniere di Valle Imperina sono state determinanti per l’economia del Basso Agordino, diventando nel corso del tempo la maggior fonte di sostentamento per la popolazione locale. Il primo documento scritto che attesti la presenza dell’attività mineraria in quella sede risale al 1409 con l’investitura ad Enrico di Heslinger per l’estrazione di rame.
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Per alcuni secoli solo piccole compagnie a conduzione famigliare avevano gestito l’estrazione del rame, per la quale ognuna aveva una propria concessione, fino a quando, nel 1615, una nuova concessione venne affidata alla famiglia guidata da Francesco Crotta che riuscì a scoprire il filone di rame più ricco della miniera. Abile e fortunato imprenditore iniziò così a costruire un impero minerario che continuerà con i suoi figli i quali riusciranno ad entrare nella nobiltà veneziana.