Il primo anniversario della “seconda vita” del Centro Minerario
Claudio Fontanive di Dolomiti Turismo – Telebelluno ha intervistato Salvatore Giordano, direttore generale di Botol Group, per tracciare il bilancio del primo anno di gestione del Centro Minerario Valle Imperina. In questo dialogo emergono i risultati raggiunti, l’impatto sul territorio e le prospettive per la nuova stagione, che confermano la nostra volontà di valorizzare in modo sostenibile un patrimonio unico.
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Un anno di rinascita
Era il 25 maggio 2024 quando il Centro Minerario Valle Imperina riapriva le porte al pubblico in occasione della Giornata Nazionale delle Miniere. Dopo anni di chiusura e silenzio, il sito tornava a vivere, portando con sé nuove energie, progetti e visioni.
A un anno di distanza, la miniera non è più solo memoria: è diventata un luogo vivo, attraversato da scolaresche, famiglie, appassionati e viaggiatori curiosi, che riscoprono ogni giorno la storia e l’identità del territorio agordino.
Un bilancio positivo
Oggi il Centro Minerario è gestito da Botol Group, realtà impegnata nella valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e ambientale. Nel corso di dodici mesi, oltre 12.000 persone hanno visitato il sito, di cui una parte significativa proveniente da scuole del Veneto e del Triveneto.
Le visite guidate, sempre su prenotazione, hanno registrato numeri importanti: una media di 250 persone ogni fine settimana durante i mesi di apertura ordinaria. Il percorso, che dura circa tre ore e mezza, accompagna i visitatori alla scoperta delle gallerie, dei forni fusori, e della vita dei minatori.
“Non è passato un anno, è volato” – è il commento che spesso si sente tra gli operatori museali. E il pubblico conferma: l’esperienza a Valle Imperina è coinvolgente, immersiva e autentica.
Una nuova stagione
La stagione estiva 2025 si aprirà ufficialmente sabato 25 maggio, esattamente a un anno dalla riapertura. Per l’occasione, il Centro organizza una giornata speciale aperta al pubblico, con visite guidate gratuite, attività per bambini e un momento conviviale.
Ma la riapertura è anche un momento per guardare avanti: il nuovo calendario propone laboratori per famiglie, weekend di festa, la tradizionale Messa onore dei minatori e mercatini locali, con l’obiettivo di far dialogare cultura, natura e comunità.
Un impatto concreto
Il progetto ha generato ricadute reali sul territorio. Oggi lavorano stabilmente al Centro Minerario 25 operatori museali, ai quali si aggiungono guide, animatori, figure stagionali e il personale impiegato presso le strutture ricettive Alle Antiche Miniere (casa vacanze, ostello, ristorante e appartamenti).
Il contributo di Botol Group si è rivelato fondamentale per strutturare un’offerta integrata, che va oltre la visita in miniera e comprende ospitalità, formazione, esperienze e valorizzazione delle risorse locali.
“La miniera è un luogo che insegna a guardare sotto la superficie. È storia, ma è anche un invito a costruire futuro”, si legge tra i commenti lasciati dai visitatori.
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Info e prenotazioni
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